E' inverno, i ricci sono in letargo. Ma chi sono, i ricci? irsute bestioline dalla pancia tenera, nel nostro immaginario li abbiamo ormai indelebilmente sovrapposti alla figura della portinaia, per merito (o colpa) di un libro francese uscito qualche tempo fa, stravenduto e straletto in una inverosimile quantità di copie. 

Il nostro blog nasce per rendere omaggio agli abitanti delle portinerie di tutta Europa, a questi personaggi un po' misteriosi, un po' disprezzati, un po' temuti dai condomini e dai seccatori che frequentano i loro palazzi. 

Perché, mi domando, il portinaio è tenuto in così vile considerazione? Quando si vuole indicare un dislivello sociale eclatante, per esempio nelle scuole della Milano bene, si prende ad esempio, immancabilmente, la mescolanza di figli di ricconi e figli di portinai. Mica di lavavetri o di inservienti dell'ospedale, tanto per dire. Il portinaio in verità è l'alter ego del borghese altolocato e dell'aristocratico, è la sua ombra temibile e implacabile. Il portinaio è temuto e per questo è disprezzato. Chi conosce meglio le abitudini e i vizi segreti dei suoi condomini? chi ci osserva, apparentemente impassibile, e segretamente giudicante, da dietro il vetro della guardiola? L'occhio del portinaio scruta dentro le anime, e tace. Si dirà che ci sono le portinaie chiacchierone, ma in verità sono rare eccezioni, anzi credo che siano soltanto miti inventati per compensare la realtà: quel silenzio deferente che osserva e di cui si teme il sorriso segreto.

Fra di noi (intendo noi collaboratori di questo blog) ci sono un paio di ex portinai. Naturalmente non sveliamo chi. Ma sappi, o avventuroso lettore, che dal nostro blog il silenzio delle portinerie si anima di parole. Badate a voi, condomini spocchiosi! Ormai siete smascherati, e quello che nessuno potrà più fare a meno di sapere è che il vostro disprezzo nasce dalla paura. Il vostro portinaio ha le chiavi delle vostre anime.