sabato 6 dicembre 2008

Tutti abbiamo avuto la nostra Violetta

Flic e Luna erano due trovatelli.. Flic era uno splendido setter bianco con macchie arancioni, maltrattato e poi abbandonato dal suo padrone probabilmente a causa della sua terribile paura degli spari. Lo aveva trovato, quasi completamente spelato, un’amica medico, che lo aveva curato e gli aveva trovato una casa (la mia).
Luna era una bastardina nera e marrone, intelligentissima, che era stata in qualche modo adottata dagli abitanti di Monte di Dio, che le portavano ogni giorno qualcosa da mangiare. La sua cuccia, perché aveva anche una vera cuccia, era sul marciapiede di fronte, un po’ più su di casa mia.
Flic che era un cane non più giovane, un po’ sordo e Luna, che era stata sterilizzata, ma forse non proprio benissimo, si incontravano spesso: di mattina Flic scendeva da solo in giardino, andava un po’ in giro e poi tornava a casa. Ma un bel giorno, scoprì la strada e in compagnia di Luna, invece di limitarsi a girare in giardino, scorazzava per la città, tornando a casa solo all’ora di pranzo.
La cosa tenerissima era che al mattino Luna arrivava sotto al portone di casa mia e cominciava ad abbaiare, lui, accovacciato davanti alla porta di casa, aspettava uggiolando che qualcuno gliela aprisse.
Ad un certo punto pensammo che visto che erano tanto innamorati, la cosa migliore fosse portar su anche Luna, ma la cagnetta, abituata ad essere completamente libera, non sopportava di vivere al chiuso e neppure sul mio ampio terrazzo dove l’avevamo lasciata con Flic, e la mattina dopo la trovammo che vagava sul cornicione del palazzo, alla ricerca di una via di fuga, dove fortunatamente Flic invece non si era avventurato.
Abito al quasi quinto piano e mi venne un colpo al pensiero che avrebbe potuto cadere giù e così, dopo averla convinta a tornare al sicuro sul terrazzo allettandola con leccornie di ogni tipo, riportammo Luna giù e la lasciammo libera.
Di sera Flic usciva tenuto al guinzaglio da uno di noi, ma la mattina era ormai così abituato a scendere da solo, che appena qualcuno apriva la porta per uscire si fiondava giù, dove trovava Luna che lo aspettava. Di tanto in tanto li incontravo, una volta lontanissimo da casa e per qualche giorno Flic scese solo accompagnato, poi piangeva così tanto davanti a quella porta, che non avemmo più il coraggio di impedirgli di uscire.
La storia è durata qualche mese, finché un giorno Flic non è tornato più e a nulla è valso andare al canile, mettere avvisi e promettere ricompense, sembrava sparito nel nulla. Luna continuò per molto tempo a venire a chiamarlo sulla soglia del portone, poi si è rassegnata…

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